Giovani e Gin alle pendici dell'Etna

Si tratta di un gin che ha “in infusione tutti i profumi e i sapori tipici della zona etnea: ginepro, ginestra ed arancia amara lo caratterizzano, conferendo freschezza, accentuata dalla balsamicità del finocchietto.Viene inoltre aggiunta in infusione anche la nocciola per conferire un tono grasso e rotondo alla beva”. Volcano Gin ha la peculiarità del contrasto dolce/amaro che deriva dalla ginestra dell’Etna. C’è una spiegazione scientifica: «Le botaniche, essendo cresciute sulle pendici del vulcano, si presentano con una nota minerale molto interessante e singolare. Il distillato viene pensato per essere bevuto liscio e non solo miscelato, come un digestivo». In quest’ottica è evidente il profondo legame con il territorio anche nell’ambito packaging che emerge in modo particolare dai tappi che sono di produzione artigianale e vengono realizzati con la sabbia dell’Etna.
Lo spirito dell’iniziativa è quello di imbottigliare odori, profumi e aromi inebrianti dei tramonti primaverili del vulcano. «Il ginepro, botanico di riferimento dei Gin, sull’Etna trova il suo habitat ideale; come la ginestra, principessa assoluta con il suo colore e il suo profumo folgorante». I gin dell’Etna si caratterizzano anche per lo studio accurato sul piano botanico, è evidente che vi è un rapporto profondo con la natura filtrato da secoli di studio e conoscenze scientifiche ed artigianali. La genesi di Volcano Etna dry gin risale al 2018 ed è legata all’idea attuata da tre giovani siciliani: Alessandro Malfitana, Diego Pollicina e Stefano Lo Giudice. Il progetto è stato pensato anni prima, ed il risultato è stato il frutto di studio e passione.

Dal 2021 La Volcano Srl lancia sul mercato un prodotto unico nel suo stile attraverso il metodo Sur Lies, dove le fecce nobili di Nerello Mascalese vengono messe in infusione con la ricetta madre, attraverso il Batonnage le fecce vengono rimescolate con le botaniche prendendo appunto il colore, aromi e caratteristiche. Parliamo dell’unico Gin Rosè presente in Sicilia dove invece dei soliti frutti rossi, si enfatizza un altro ingrediente importante come l’Etna Rosso DOC fortificando il legame con il territorio da cui proviene: L’Etna. Il Volcano Etna Rosè Gin rientra nella Doc etnea, progetto sposato dal Consorzio grazie alla collaborazione del presidente Lunetta. Un gin che ha nel suo Dna il vulcano. Ci sono infatti il ginepro etneo da cespuglio, le nocciole, il finocchietto selvatico, l’arancia amara.
Alla radice di questo primo gin rosè dell’Etna c’è l’incontro tra Volcano Etna dry gin e l’Etna Rosso DOC, in collaborazione con Gambino vini. Vi è dunque un mix di dimensioni diverse unite dalla realtà vulcanica. E vi sono dietro anche culture e tradizioni artigianali, agricole, vinicole. E’ il nuovo progetto che è stato realizzato, anche in questo caso, dai tre giovani siciliani Alessandro Malfitana, Diego Pollicina e Stefano Lo Giudice, in sinergia con esperti del settore. E anche in questo gin vi sono gusti, sapori, odori della terra e dei prodotti etnei.
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